Screening uditivo neonatale Federico II

Home>>

Benvenuto nel sito del
Dipartimento di Pediatria e Unità di Audiologia
Università degli studi di Napoli "Federico II"

Screening audiologico neonatale

Il termine screening é una parola inglese utilizzata in medicina per indicare una strategia di indagini diagnostiche generalizzate, per identificare una malattia in una popolazione definita (città, comune, regione,ecc...). Lo scopo dello screening é quello di segnalare malattie in una fase precoce, permettendo cosí di giungere ad interventi tempestivi ed alla gestione standardizzata delle terapie in modo da ridurre sistematicamente le difficoltà derivate. A differenza dei test medici eseguiti nella pratica diagnostico-clinica generale, le procedure dello screening prevedono che gli esami medici siano eseguiti a tappeto, anche sui soggetti senza alcun sintomo nè indicazione clinica o familiarità per malattia. Il controllo dell'udito non è abitualmente compreso, tuttora, tra i vari esami che si effettuano sui neonati nelle prime settimane di vita. In assenza di visite specialistiche, i danni audiologici vengono normalmente scoperti intorno ai 2-3 anni di vita, età nella quale le capacità linguistiche, cognitive, sociali, sono evolute in relazione a ogni diversa condizione, se non ormai compromesse.La scoperta precoce delle sordità congenite attraverso lo screening audiologico neonatale, permette di modificare radicalmente in senso positivo il complessivo percorso di sviluppo di ogni bambino di cui si é evidenziata la difficoltà uditiva.

Collaborazioni

La Regione Campania, con Delibera nº 3130 del 31.10.2003, ha istituito lo "screening neonatale universale dei disturbi permanenti dell'udito", affidandone il coordinamento ai Dipartimenti di Pediatria e di Neuroscienze della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Napoli Federico II. Si tratta, per la prima volta in Italia, di effettuare lo screening uditivo neonatale in un'intera Regione, con il graduale coinvolgimento degli 81 punti-nascita, pubblici e privati, dove nascono circa 65.000 bambini l'anno. La novità consiste nel fatto che lo screening è "universale", è offerto, cioè, a tutti i nati, e non solo a quelli con fattori di rischio per la sordità. Ciò implica la creazione di una rete tra i punti-nascita, i pediatri di famiglia, i servizi di audiologia-foniatria- otorinolaringoiatria, gli audioprotesisti, i logopedisti dei centri di riabilitazione, gli psicologi, gli insegnanti. Lo sforzo successivo consiste nel seguire i sospetti bambini ipoacusici e le famiglie attraverso le tappe della conferma della diagnosi, della protesizzazione o dell'impianto cocleare, della riabilitazione logopedica, della valutazione del linguaggio, dell'apprendimento e dell'inserimento scolastico.